Specialità Alimentare Integrale di Grano Duro Saravolle (100%)
Formati disponibili (500 gr): Fusilli, Linguine, Penne, Spaghetti e Strozzapreti.
Trattasi di un’antichissima varietà di grano duro autoctono selvatico, introdotto nel centro-sud Italia (Lucania, Sannio, Abruzzo) nel 400 d.C. dalle popolazioni proto-bulgare di Altzec provenienti dall’Egitto, conservato in zone ad agricoltura marginale dell’area Aquilana e Teramana del Parco Nazionale del Gran Sasso, con ampia adattabilità ambientale, molto resistente ai parassiti ed alle intemperie, che non ha subito processi di miglioramento genetico e di ibridazione.
Dal punto di vista botanico appartiene al genere Triticum, specie Triticum Bulgaricum, molto simile al Triticum Turgidum o Grano Khorasan (quello del più famoso Kamut) e al Senator Cappelli (che è un incrocio tra la Saravolle ed il grano tunisino Jean Rhetifah).
É stato per decenni la coltivazione più diffusa del meridione (circa 60% del territorio) grazie alle qualità della sua semola; a partire dal 1950, data la scarsa resa quantitativa, venne sottoposto a miglioramento genetico per ridurne la taglia ed anticiparne la spigatura (caratteristica utile per sfuggire alla siccità tardo-primaverile/estiva che frequentemente si verifica); questo portò ad un miglioramento della produzione, ma a scapito della salute e delle qualità molitoria e pastificatoria. Infatti, il miglioramento genetico è stato ottenuto sottoponendolo a radiazioni nucleari (ottenendo il Grano Creso, oggi largamente impiegato ed implicato in varie problematiche di salute – leggasi celiachia ed intolleranze alimentari) o incrociandolo con vari grani provenienti da tutto il mondo (es. il Senator Cappelli). Per questo motivo è considerato la “Madre” di tutti i grani duri (anche di quelli geneticamente modificati).
Dopo un periodo di assenza, la sua coltivazione è ricominciata in varie aree montane appenniniche del Centro Italia da agricoltori che puntano soprattutto alla salvaguardia della qualità, con tecniche di agricoltura ecocompatibile (grazie anche al suo apparato radicale sviluppato, che soffoca le malerbe, rendendo inutile l’uso di diserbanti chimici).
Il Grano Duro Saravolle non ha subito le alterazioni delle moderne tecniche di manipolazione genetica (come successo con il Kamut ed il Senator Cappelli), a tutto vantaggio del sapore, della digeribilità e del contenuto nutrizionale: contiene percentuali elevate di lipidi insaturi (2%), proteine (13%), carboidrati (65%), fibre (5%), vitamine (ß-Carotene, C, E) e minerali (Calcio, Ferro, Fosforo, Magnesio, Potassio, Selenio, Sodio, Zinco).
La sua struttura biologica (ricchezza in proteine vegetali e scarsezza di glutine e grassi saturi) lo rendono un alimento squisito e facilmente digeribile per le persone che soffrono di intolleranze ai prodotti dei tanti grani comuni ibridati (intolleranti al glutine).
Dalla sua farina si ottiene una pasta di qualità superiore e pane e pizza biologici.